buongiorno a tutti\npiu' che di Fender in pratica sto parlando delle nuove Charvel made in Mexico,So Cal e San Dimas visto che un anno fa' Fender ha chiuso gli impianti in Jap con tutto quel che ne consegue d in seguito ho visto ovviamente solo visto, e sottolineo questo,presentazioni a Francoforte e al Namm,ma Sabato 08/03 mi sono trovato davanti appunto una,o meglio una So ed una San D. made in mex....e giudizio puo' essere solo: dramma,tragedia,sciagura!!!\nDove prima c'era uno strumento con un rapporto qualita' prezzo invidiabile,con custodia corazzata compresa nel prezzo,qua cosa abbiamo?\nManico tastiera: se le jap almeno il colore e la resa timbrica dell'acero si sentivano, ed era immediatamente e sottolineo immediatamente utilizzabile...qua' che legno e' tanto per cominciare??Acero? con un colore smorto e venature a vista marroncine?che e' pino??ed i tasti dove prima si rimaneva meravigliosamente affascinati ed ipnotizzati ora ci sono dei" ferri" malamente posati e NON RIFINITI traduco per chi non avesse capito:\nna' ciofeca \nMi rimane il beneficio del dubbio:\n1) che per fretta non l 'ho provata(,ma forse se vi capita portatevi i cerotti)\n2) ma siamo sicuri che sia made in Mex?\n3)perche' spendere 700 € per uno strumento che dovra' passare inevitabilmente,a meno di non essere smaliziati nella manutenzione,dal liutaio con altri costi aggiuntivi?\nnon mi rimane che andare a vedere in altri negozi portandomi la mia San Dimas JAP per una prova comparata ma per il momento parafrasando un noto videogioco:\nNON CI SIAMO NON CI SIAMO NON CI SIAMO!!!!

Magari quella chitarra era difettata può succedere, ne hai provate e viste altre? hai fatto un paragone? prima di dare un giudizio definitivo prova anche in altri negozi magari potresti trovare delle differenze. Ciao fammi sapere

Ciao\n come ho scritto nelle ultime frasi controllero' anche in altri negozi,ma il commesso stesso,dove ho visto questa era scettico su questa ultima produzione..\nin ogni caso la jap gia' c 'e' l' ho,ma la mia considerazione e' che si venda il marchio con buona pace della qualita'...dura legge del mercato?come dice il proverbio: acca' nisciuno e' fesso....

Le Fender vanno un pò a fortuna, bisogna dirlo..i difetti riscontrati mi sembrano un pò troppi però, dicci come va negli altri negozi!

Ciao Cob\n in teoria avrei dovuto scrivere Charvel,ma visto che e' stata comprata da piu' di una decina d'anni da Fender le strategie aziendali le fanno loro...se ci riesco questo sabato andro' in altro negozio a Milano e poi vi terro' aggiornati.\nMa sara' il caso di segnalarlo all' importatore??\nAccidenti persino le Aria che vende il mio maestro sono piu' curate...

Secondo me la Fender produce un po più chitarre rispetto ad esempio alla Gibson, di conseguenza potrebbe succedere che di tanti modelli qualcuno vada meno bene rispetto all'altro, ma se hai pazienza e cerchi, provi, troverai la Fender che fa per te e non ti deluderà mai. Comunque devo dire che la Gibson si sputtana di meno. Per esempio la linea economica che ha portato a produrre le Studio ha lasciato delusi pochi acquirenti me compreso anche se preferico di gran lunga Leo. Un abbraccio . Pier Paolo.

Per dire: ho da poco rifatto l'elettronica su una Jim Root Signature messicana. Si lamentavano ronze.\nE ti credo! Il ponte non era a massa e non era nemmeno predisposto il canale per l'appoggio del filo.

Ciao a tuttI\nci tengo a chiarire: \nFender a Febbraio/ MArzo 2012 fa' comunicava la chiusura degli storici impianti giapponesi trasferendo la produzione in Mex,quindi anche di quei marchi che aveva acquisto tra cui Charvel,come ho gia' scritto in altri post avevo un ordinazione per una San Dimas poi fallita per il discorso di cui sopra,e quindi ne ho recuperata una tramite internet,su cui ho dovuto fare ben pochi lavori anche grazie ai preziosi suggerimenti del mio "mitico" maestro di musica.\nAdesso arriviamo ad avere disponibili in Italia gli strumenti di produzione Mex ,e mi spiace dirlo il paragone e' impietoso...nonostante la presentazione che ne viene fatta.\nVoglio sperare che solo quegli strumenti esposti avessero difetti,ma lo stesso commesso,che era di sicuro competente, mi ha fatto notare i tasti e constatava anche lui la scarsa qualita',quindi il dubbio e' legittimo che anche la fornitura ricevuta,magari solo in quel particolare negozio sia difettosa,e a questo punto credo che debba avvisare l'importatore.\nIo non ho uno strumento marchiato Fender quindi mi astengo con paragoni su cio' che ignoro,ma su quello di cui ho esperienza cioe' una spendida San Dimas made in Jap che ' poteva essere utilizzata" out of the box"..\nQua come titolo del box non ci siamo...e' la dura legge del mercato?ma dopo pero' lamentarsi per le vendite??qua non stiamo parlando di Squier ma di uno strumento che viene venduto tra i 600/700€ nelle offerte che ho visto, quindi con un differenza prezzo notevole! su cui obbligatoriamente si dovra' intervenire.\nSe avro' tempo,ma dubito(aihme'), questo Sabato,ma cmq nel breve periodo visitero' un altro negozio dove sono un po' piu' in confidenza ccon gli addetti,controllero' anche il n° di serie e vi terro' informati.\nOvviamente non posso per rispetto e correttezza dire quali sono i negozi,pero' da potenziale cliente se c'e un difetto trovo che sia altrettanto corretto segnalarlo.\n\nStef

questo post è la descrizione della fine dell'era delle superstrat , purtroppo fender e Gibson sono riuscite a comprare quelle aziende che negli anni 80 le avevano dato parecchio filo da torcere a tal punto da costringere le due grandi case a seguirne il filone (parlo delle serie E , contemporary e MIJ per fender e della US-1 per Gibson) purtroppo ora abbiamo questo risultato , Fender sta spolpando la Charvel come la Gibson ha fatto lo stesso lavoro con le Valley arts (vi basta vedere il risicato spazio dedicato sul sito della Gibson a queste chitarre!) .