Recensione "Abyssus abyssum invocat" degli Art Inferno

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walter
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02/ott/2012, 22:45

Buonasera cari utenti!!!\nPer ora ho molto tempo per scrivere recensioni, quindi ne riporto un'altra :) Anche questa, come quella precedente (dedicata a "The downward spiral" dei NIN), non tratterà un gruppo prog. Stavolta, ci avventureremo nel black metal di una band della mia città, gli Art Inferno. Costoro hanno pubblicato un solo full-lenght, nel 1999, ben recensito da alcune testate nazionali ed internazionali, soprattutto online. Seguono dei concerti, fino al 2004, e poi la band scompare dalla scena. Non sono bastate le recensioni positive a far imboccare al loro album il giusto canale, che lo avrebbe portato, insieme alla band stessa, ai livelli meritati.\nIniziamo con l'analisi dei brani:\nIl primo si intitola "Praeludium: a Porta Inferi", ed inizia con un cantato ritualistico in latino, da brivido, che ad un certo punto è interrotto dall'assordante rumore della "Porta inferi" che si apre; seguono urla e invocazioni, a rappresentare la sofferenza disumana dei dannati.\nSegue "The dark rising", un pezzo molto interessante, che dopo un intro maestoso si sviluppa su svariati filoni, per tornare sempre poi a quello principale, regolato da una batteria martellante, una chitarra abbastanza veloce e una continua alternanza tra un growl profondissimo e uno scream graffiante; determinante nel finale l'intervento delle tastiere, che arricchiscono ancora il brano e accompagnano i piccoli momenti quasi solistici della chitarra.\nIl terzo pezzo è "Through the inferal spheres", molto atmosferica, basata sulle tastiere e su una "voce narrante" da pelle d'oca.\nSegue "Bring me where they're burning", in cui sono evidenti delle influenze "classiche" (metallisticamente parlando), comunque ben amalgamate con del buon black metal (in particolare, si noti lo scream molto graffiante, simile a quello di Dani Filth nella cover di "Hallowed be thy name"); da notare il pezzo di chitarra e tastiere verso il terzo minuto, cui segue un parlato forse in italiano (se così fosse, sarebbe in anticipo di un bel po' di tempo rispetto alle prime testimonianze a me note di utilizzo della nostra lingua nel black metal).\nArriviamo poi a "Orgiastic dance of Pan", forse tra le tracce più interessanti dell'album, che unisce delle influenze quasi prog-istiche, le "solite" inserzioni e i "soliti" cesellamenti già visti nelle tracce precedenti e un assolo finale molto bello, ricco d'idee e tecnico. Da notare in questo brano la presenza di un "lungo" pezzo "sussurrato" e di un pezzo parlato a più voci, e il ruolo sempre più importante delle tastiere (che comunque si fanno sentire molto anche nelle tracce precedenti).\nEcco poi "Inteludium: Sigillum luciferi", maestosa e "d'atmosfera", molto più di un semplice interludio.\nSegue la mia traccia preferita: "Blood of eternal love". Ad un intro di chitarra molto ben strutturato segue un lacerante urlo, che prelude a sua volta al primo dei due pezzi "parlati". Inizia poi il brano "vero e proprio", con la solita batteria martellante (forse la parte meno originale dell'opera), una chitarra come sempre molto ispirata e frequenti pezzi più "sinfonici" e maestosi, fino ad arrivare, alla metà del terzo minuto, ad un punto più lento e "potente", con il bellissimo pezzo sussurrato cui segue un bellissimo pezzo di chitarra su una melodia di tastiera. Si ritorna poi al filone principale, che però risente delle influenze delle sezioni "secondarie" e culminerà in un finale al fulmicotone, teso e violento (nonchè preceduto dal secondo, suggestivo, pezzo parlato).\nSegue la brevissima "Crying mirror": un carillon, ma non uno qualunque. Brevi "apparizioni sonore" creano la sensazione che ci sia qualcosa che non va, qualcosa di maligno, spaventoso. Un pezzo da far rizzare i capelli.\nEd ecco "Be silence my ossuary", forse il pezzo più sinfonico di tutto l'album, caratterizzato da un lento e tristissimo intro, cui segue una nuova incursione, velocissima e scandita da un growl basso e tetro, ma mai aggressivo. L'alternanza tra parti "sinfoniche" e parti "black" scandisce tutto il brano, per poi terminare nello splendido finale.\nConclude il disco "Postludium: in fornacem ignis aeterni", altro pezzo molto "d'ambiente", bello come la conclusione di questo disco merita di essere.\n\nRiassumento, tracklist:\n1. Praeludium: A Porta Inferi 04:04 \n2. The Dark Rising 07:33 \n3. Through The Infernal Spheres 03:01 \n4. Bring Me Where They’re Burning 06:11 \n5. Orgiastic Dance Of Pan 09:15 \n6. Interludium: Sigillum Luciferi 03:36 \n7. Blood Of Eternal Love 07:08 \n8. Crying Mirrors 01:37 \n9. Be Silence My Ossuary 09:33 \n10. Postludium: In Fornacem Ignis Aeterni 03:51 \n\nOra, i brani consigliati. Come sempre, invito ad ascoltare tutto l'album, se possibile, ma evidenzio questi pezzi:\n\n\n\n\n\n\n\nSpero la recensione sia stata di vostro gradimento (e spero che abbiate apprezzato i brani). A presto con un'altra recensione ;)
Music Man Luke LH\nIbanez RGIR27FE LH\nMichael Kelly Patriot Custom LH\nPeavey Vypyr\nVisual Sound Jekyll & Hyde\nTC Electronics Ditto X4\nCarl Martin Red Repeat\nDigitech Whammy DT\nNeunaber Seraphim Mono\nDolphin Sound Nettuno\nVox V847\nChase Bliss Spectre\nE-Bow Plus\n\nhttps://youtu.be/XdAtmB1ptFE
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