L'ennesima recensione della Fender Stratocaster

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Ian
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04/ago/2017, 15:50

Uno potrebbe dire: "Ma c'è davvero bisogno di una recensione della Stratocaster?"
La mia risposta è "No, ma sì"

Parliamoci chiaro, la Strato è la Strato e tutti sappiamo la che faccia ha.
Poi ne esistono decine di modelli e varianti nel catalogo Fender (senza scomodare gli altri produttori). American standard, deluxe, professional, elite, special, mexico standar, classic player 50 e 60, vintage, varie signature, e chi più ne ha, più ne metta (solo quest'anno Fender mette a catalogo 53 modelli diversi). Per non parlare del passato, con i cambi di fabbrica, responsabili di produzione, esperienze nipponiche, vari tentativi forse non proprio riusciti di correre dietro al metal anni 80, etc.
E chiunque ha scritto di tutto su ciascun modello.

Detto ciò, arrivo al perché di questa recensione: la Stratocaster è uno strumento estremamente stereotipato e gli stereotipi non fanno mai bene. Questo, unito al fatto che sono all'estero per lavoro da tre mesi e mi annoio a morte :) , mi porta a scrivere queste righe. Cercherò di essere molto onesto.

Parlerò per quello che è la mia esperienza ed eviterò di divagare sulle piccolezze. Di strato ne ho avute/ne ho 4. Due American standard (prodotte a 15 anni di distanza l'una dall'altra), una Malmsteen e una mexico Classic Player '60.

Partiamo da un concetto veramente basilare: ad oggi, la strato (nelle sue versioni più "tradizionali") è uno strumento tecnicamente 'sbagliato' ! Credo che nessun costruttore, non conoscendola, penserebbe di sviluppare uno strumento così nel 2017 e ne scarterebbe l'idea con un'alzata di spalle. La posizione del jack non è compatibile con molti connettori, il ponte tremolo spesso diventa instabile e in alcuni modelli le viti sporgono dalle sellette, la manopola del volume attaccata al pickup può intralciare, giunto è grosso, squadratissimo e scomodo, i pickup e l'elettronica sono rumorosi, le meccaniche di serie sono tutt'altro che perfette, su alcuni modelli il truss rod è sul tacco del manico e quindi bisogna smontare tutto lo strumento per regolarlo, e via discorrendo. Problemi magari non presenti in massa in tutti i modelli, ma mai definitivamente risolti e che ritornano a cicli sulle varie serie.

Bene, tolte di mezzo queste ovvietà, si può dire che la Stratocaster, quasi indipendentemente dal modello, è uno strumento musicale che suona bene ;). Sì sì, la teoria vuole ovviamente che la musica sia fatta da melodia, armonia e ritmo. E queste cose le fai con qualsiasi strumento. Ma la musica è anche suono, in termini di qualità e personalità. Le si possono cambiare i pickup, le corde, le sellette, il capotasto, quello che volete, ma continuerà a suonare come una Strato. Il che non vuol dire che abbia un suono solo: è uno strumento con il quale, giocando fra selettore e potenziometri, si tirano fuori moltissimi toni, ma il carattere dello strumento è forte.

Nel primo decennio della mia attività chitarristica odiavo la stratocaster. Nel secondo decennio mi è rimasta indifferente ma l'ho usata per qualche registrazione. Ora non posso farne a meno.
Ritengo che, alla luce di quanto ho detto sopra, la Stratocaster non sia uno strumento entry level. E' uno strumento "difficile", con il quale è facile sbagliare (non parlo dell'esecuzione, ma della costruzione del suono) e di conseguenza può far spazientire. Se non la si capisce fino in fondo, il suo carattere ti fa diventare matto. Inutile negarlo. Se attacchi una strato ad un ampli distorto settato per qualsiasi altra chitarra, c'è da mettersi le mani nei capelli (per chi ce li ha...). Sferraglia, fa rumore, la dinamica ti fa esplodere le orecchie o ti fa bestemmiare perché le note ti muoiono sotto le dita.

Però...

... se si ha la pazienza di impegnarsi per capirla a fondo, regala soddisfazioni che difficilmente ho provato su altri strumenti. Ma è uno strumento che va imparato. Non basta attaccarla all'ampli e plettrare. Si deve lavorare su tutto, anche sul potenziometro dei toni (... che nessuno tocca mai, vero? In effetti, con un humbucker serve a ben poco, mentre con i single coil diventa fondamentale per controllare il bilanciamento dello strumento sui registri alto-basso).
Ha anche un altro aspetto che deve essere compreso. E' uno strumento "da band", che taglia il mix in modo incredibile, molto di più di tanti strumenti che presi da soli suonano decisamente più bilanciati ma si perdono in un contesto di sonorità complesse. Con la strato live il mio linguaggio musicale è invece molto più intellegibile di quando usavo strumenti diversi (che avevano i loro pregi, senza dubbio).

Altro fatto. La Strato non regge le distorsioni pesanti. Vero ed innegabile. Volete fare metal? Non comprate una strato. No, davvero, non va bene. Nemmeno se ha un full humbucker (per non parlare dei minibucker). Serio. Non è fatta per dare botte compatte sulle basse, ma nemmeno un po'. L'unica distorsione vera che è in grado di reggere è il fuzz, ma il fuzz è una distorsione fatta tutta a modo suo e fa storia a sé. Sì, vero, gli Iron Maiden usano le strato... e rispondo sempre: ma li avete ascoltati i 'suoni' dei Maiden? Sono praticamente degli overdrive. Il muro compatto di una ESP con EMG attivi non esiste proprio sulla strato.

Lavorando su una strato (ed escludendo il metal), però, vi renderete conto che forse con lei non servono nemmeno le distorsioni sature per avere il suono in evidenza, anzi... meno gain, più dinamica, e all'improvviso si inserisce una nuova tridimensionalità nella musica che suonate. La singola nota non è più una cosa univoca, ma è estremamente variabile in funzione del tocco. Soprattutto con poco gain, l'armonia di gruppo si apre a 360°. SI possono costruire con profitto accordi molto aperti e le singole note vengono ben rappresentate. E' uno strumento che trovo molto 'ispirante'. Suono le stesse note e riesco facilmente a cambiare il 'colore' della melodia con il tocco o selezionando un pickup diverso.

Ancora. Non ci si va veloci. Non è un manico wizard Ibanez, non ha tasti jumbo, non ha una tastiera piatta. E vabbè, ce ne faremo una ragione. Ho capito da un bel po' che lo shred non è affar mio, come non lo è per l'80% dei chitarristi di questa terra. Se siete tecnicamente preparati, si riusciranno a fare cose più che egregie anche su una strato, ma con buona probabilità sareste in grado di andare assai più veloci (e precisi) su altri manici. E poi ha una gran dinamica per cui il tocco leggero lo sente e lo restituisce mentre gli shredder amano la risposta uniforme e immediata.

Sui puliti, di cui ho parlato poco, credo sia la regina delle chitarre. Risponde al tocco in modo ineccepibile, digerisce ed esalta l'effettistica anche spinta perché di base ha molto attacco e quindi i delay non si impastano e si integrano nella linea melodica, e in generale gli altri effetti li trovo più semplici da impostare (o meglio, riesco a sfruttarli in modo efficiente in un range di impostazioni molto più ampio).

In definitiva, non consiglierei mai una strato con 3 single coil come prima chitarra, e forse nemmeno come seconda. A meno che non si abbia in mente sin da subito di fare dei generi "maturi". Ma richiede molta attenzione e consapevolezza. E' difficile da sfruttare a fondo dal punto di vista sonoro e, come ho detto, è facile sbagliare. Quando ci si riterrà abbastanza maturi da dire "uhm, forse qui il gain andrebbe abbassato un po'", allora sarà il momento di considerare una strato.

E' una donna dal carattere molto difficile e bisogna adattarsi a lei, oppure mandarla a quel paese. Se cerchi di trascinarla su binari non suoi, il risultato (come con le donne) sarà il disastro ;) .

PS: altra cosa che manda in pappa il cervello degli abituati all'humbucker... sulla strato il suono si fa sul pickup al manico, non su quello al ponte ;) . Provare per credere.
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Ottimi consigli/opinioni che condivido.Anch'io ne ho comperata una anni fa,ma l'ho sempre odiata nei primi tempi forse perchè troppo popolare...e comunque per me resta sempre uno strumento non molto facile da suonare.E poi il potenziometro del volume a fatto subito una brutta fine :)
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07/ago/2017, 16:13

Ottima recensione Ian, grazie mille!
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PRS ha scritto:Ottimi consigli/opinioni che condivido.Anch'io ne ho comperata una anni fa,ma l'ho sempre odiata nei primi tempi forse perchè troppo popolare...e comunque per me resta sempre uno strumento non molto facile da suonare.E poi il potenziometro del volume a fatto subito una brutta fine :)

Ahah, non sei l'unico che si lamenta della posizione del volume (che invece io adoro perchè lo uso moltissimo... anzi, mi piacerebbe usarlo molto di più).
Però sei il primo che vedo che è passato dalle parole ai fatti :)

Che pickup gli hai montato al ponte?
Io ho messo (o meglio, mi son trovato già installato e ne sono molto contento) un Duncan little 59. E' inutile secondo me andare su pickup più spinti. Il suono lì è già più che acido per cui rischia di diventare eccessivamente tagliente e il bilanciamento con gli altri pickup ne soffre. Con il lil'59 s'è ammorbidito un po'. Ho ovviamente perso il suono "surf", ma vabbè...
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Al ponte avevo un SD Custom,ma era troppo brillante ed ho optato per un Di Marzio Paf Master bridge che è meno potente e più scuro,a dire il vero un po' troppo.
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11/giu/2020, 18:24

Ciao ragazzi, scusate l'assenza prolungata, ma anche io sono caduto nella voragine dei social network che, purtroppo, stanno uccidendo i forum.
Così, preso dalla nostalgia della conversazione con tempistiche epistolari, mi riaggancio alla bella recensione di Ian poiché, a distanza di anni, sto iniziando a prendere in considerazione di acquistare la mia prima Strato.
Rileggendola, ho ripreso in considerazione il mio percorso musicale.
Intendiamoci, continuano a piacermi i generi come il rock e l'hard rock, ma al liceo, sebbene ascoltassi anche Metal, passavo parecchio tempo con SRV, Rory Gallagher e Jimi. Da due anni a questa parte ho iniziato ad ascoltare John Mayer, a concentrarmi maggiormente sul suono e le sfumature di un fraseggio e a non farmi ossessionare dalla velocità, per quanto l'idea di suonare come si deve un pezzo di Satriani rimane permeata nella mia testa. 
Fatte le dovute premesse, a causa di un amico che mi ha trasmesso il virus della Gas, ho iniziato a valutare l'idea di vendere la Music Man per prendere un'altra superstrat (vedasi Ibanez AZ prestige).
Oltre ad aver appreso un'altra lezione circa il modificare le chitarre (meglio lasciarle per come sono a mio parere), ho capito che una chitarra va scelta in base alla sensazione emotiva, quando comprai la Silhouette lo feci maggiormente per una questione di comodità del manico, senza badare al suono e concentrandomi sull'avere una chitarra "made in usa", sogno di una vita. Invece, con il passare del tempo, l'elettrica che delle due non mi stanco di suonare e che amo a livello di timbrica rimane la Pacifica 611, nonostante costi 5 volte di meno (vai a capire..).
Fatte questa lunga premessa, ho iniziato ad approfondire tramite il tubo le varie recensioni dell'Ibanez e non so perché, ma mi sono imbattuto sulle nuove Stratocaster Peformer e Professional, così da aver voglia di andare in negozio a provarle e vedere se alla fine tornerò a casa a mani vuote, oppure no.
Music Man Silhouette Special H-s-s Purple/White customized Seymour Duncan SH-5 + MP Pickups red rooster/minihumbucker strato by Marco Pontillo\nYamaha Pacifica 611HFM Translucent Purple\nYamaha THR10\nKong Pandora mini\n\nBrian May sound addicted\n\nPosso ascoltare tutti i chitarristi e imitare il loro suono, ma non posso fare Brian May. Lui semplicemente cammina su un altro piano. (cit. Steve Vai)
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