Vigier Excalibur Original

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Ian
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27/gen/2016, 11:29

Fra i marchi poco noti del mercato mondiale, Vigier è un produttore francese medio-piccolo che punta molto sulla qualità di ogni singolo strumento che esce dalla fabbrica. E' celebre, fra chi lo conosce, per introdurre spesso delle novità tecniche molto originali sui suoi strumenti.

L' Excalibur è senza alcun dubbio il suo modello di punta. Ne esistono diverse versioni che si differenziano per equipaggiamento e finiture. La Original, che è stato il mio strumento principale per alcuni anni, prevede un Floyd Rose e configurazione HSH.
Caratteristiche principali. Chitarra "stratoide", 24 tasti medium, corpo in ontano, configurazione HSH, selettore a 5 vie, ponte Floyd. Insomma, a vederla è la classica super-strat. Il body risulta sensibilmente più piccolo di quello di altre super-strat, e meglio sagomato (strumento assai comodo da indossare). Pesa intorno ai 3 kg, molto molto leggera e risonante (il legno è invecchiato naturalmente per almeno tre anni prima di essere utilizzato, ed è legno europeo... nel mio caso ontano). La verniciatura perfetta, forse un filino delicata. Il giunto non è sagomato ma molto squadrato, forse non il massimo per chi lavora abitualmente sopra il 19mo tasto. Non mi dilungo troppo sulle altre specifiche che si possono trovare sul sito del costruttore e vengo al sodo.

Particolarità. Ecco la parte più succosa. Il sig. Vigier ha le idee molto chiare sul setup che deve avere uno strumento. Tutti i suoi strumenti escono dalla fabbrica perfettamente settati. Come lo so? Perchè sulle Vigier non c'è il truss-rod!!
Al posto del truss rod, nel manico viene inserita una robusta barra in fibra di carbonio che, di fatto, impedisce qualsiasi deformazione del manico. Ergo, il setup di fabbrica non può essere modificato, ma non c'è problema. Il setup è PERFETTO. Volendo si tirano action meno che millimetrici e non frigge.
Sullo stesso filone di idee è il capotasto. Infatti, lo strumento in questione ha sì il bloccacorde canonico del floyd, ma il capotasto vero e proprio è in realtà un tasto normale, di dimensioni maggiori rispetto agli altri, che viene chiamato Zero Fret System (la foto non è della mia, infatti manca il bloccacorde, ma è per farvi capire).
In sostanza, questa particolare soluzione sostituisce l'importanza del capotasto e fa in modo che suonando corde vuote o al primo tasto la sensazione generale sia la medesima che suonare in qualunque punto del manico.
Aggiungo, infine, il fatto che il Floyd sviluppato dalla Vigier (non l'ho potuto testare perchè la mia era una vecchia produzione che montava ancora lo Schaller originale) è anch'esso innovativo perchè, invece di innestarsi sui pivot con delle lame come buona parte dei floyd, utilizza invece dei cuscinetti a sfera che riducono l'attrito e l'usura e garantiscono (garantirebbero? non posso dirlo in prima persona) una tenuta migliore dell'accordatura. E' un sistema simile allo zero point system dell'ibanez, ma Vigier l'ha sviluppato prima.

Come suona. Premetto che io non usavo i pickup di fabbrica, ma montavo un Dimarzio Evolution al manico, un Duncan SSL6 (quello originale) al centro e un Dimarzio Super Distortion al ponte. Comunque, nonostanze la configurazione non proprio leggera, la chitarra era versatilissima tanto che ci ho fatto anche blues e rockabilly. La piacevole sensazione è di avere un suono presente e articolato già da spenta, le note non si impastano (a meno che non usiamo effetti settati male). Anche alzando il gain si capisce sempre cosa si sta suonando. Io, per abitudine mia, faccio le ritmiche con pickup al manico e gli assoli al ponte, per non sovrappormi alla voce della cantante, e puliti sulle tre intermedie (molto stratocaster style). Strumento brillante ma non acido, con una buona risposta sulle basse (ma non esagerata).

Discussione. E' uno strumento a livelli professionali, e il costo nuovo si aggira attorno ai 2000 euro (abbondanti). Ma ha poco mercato, per cui sull'usato lo si trova anche a poco più della metà. Personalmente trovo che sia una chitarra per chi ama spaziare e non si vuole limitare. Ci si fa veramente di tutto e con grande qualità. Non è il compromesso che scontenta tutti, è l'esatto contrario. La qualità, comunque, è elevatissima. Tanto per fare un altro esempio, tutto il vano è ovviamente schermato con vernice al carbonio, e l'elettronica installata sul battipenna si scollega dalla presa jack con un connettore click-clack, così da non dover fare dissaldature inutili nel caso si dovesse intervenire. Oppure, gli strap button sono installati nel body mediante tasselli metallici, così che la filettatura delle viti non rovini il legno a lungo andare. Oppure, ancora, il coperchio del vano molle che prevede 5 viti facilmente svitabili e una molto dura, pensata per far ruotare il coperchio stesso (così non si rischia di perderlo).
Convengo che ci sia del fanatismo nel curare così maniacalmente uno strumento :) .
Alcuni "difetti". La vernice un po' delicata del top che si può graffiare.
Lo Zero fret è in una posizione dove la tensione delle corde è molto elevata e con il tempo (una decina d'anni, nel mio caso) si incide. Questo è un problema perchè nei bending sui registri bassi la corda può saltar fuori dal solco che ha creato e la sensazione non è piacevole. La sostituzione dello zero fret non è semplicissima (è ovviamente un lavoro da liutaio, ma deve essere montato un tasto delle stesse identiche dimensioni perchè il setup non è personalizzabile; la cosa migliore è ordinare il pezzo di ricambio direttamente in Francia, ma è costoso). Anche rettificare lo zero fret non è raccomandabile, perchè fungendo da capotasto si corre il rischio di rendere lo strumento poco suonabile.
L'inserto in fibra di carbonio emerge dal retro del manico, e al tatto si sente (anzi, a dirla tutta, sul mio strumento era il contrario... la zona in fibra di carbonio era leggermente depressa rispetto al legno). A me non ha mai dato il minimo fastidio, magari a qualcuno sì.

Considerazioni finali. Strumento per la vita, volendo. Basta stare un po' attenti allo zero fret. Ci si suona di tutto, e lo si suona molto bene. Tastiera velocissima, manico comodo sottile ma non sottilissimo, body stabile in due pezzi di legno selezionato, elettronica perfetta. In sostanza, strumento bellissimo, stabile, versatile. L'impossibilità di personalizzare il setup non l'ho mai trovata un problema, magari per qualcuno lo è.

L'ho venduto perchè non ne potevo più del Floyd (praticamente non lo uso), avessi trovato un'altra Vigier con il ponte tremolo classico l'avrei immediatamente comprata.
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28/gen/2016, 08:05

Bella chitarra, anche se odio il Floyd....la trovata della barra in fibra di carbonio al posto del trussrod è una figata, così come il tasto zero, presente anche sulla red special di May e, da quel che ho letto, la scelta di quest'ultima soluzione è dovuta al fatto che dona maggior sustain alla nota.
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31/gen/2016, 21:08

lo zero fret era già presente sulle vecchie eko anni 60/70!!! ma oltre a eko,credo fosse una particolarità di tante chitarre proprio di quel periodo...
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01/feb/2016, 14:12

Yes, è raro sulle chitarre contemporanee... anche se con i nuovi materiali è decisamente una soluzione più affidabile. Però richiede una costruzione perfetta dello strumento perchè non puoi giocare sull'altezza del capotasto.
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01/feb/2016, 15:10

non so se ritenerlo una qualità aggiunta o una limitazione....
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02/feb/2016, 10:54

io mi ci trovavo veramente bene, accordi e fraseggi sui registri bassi risultavano fluidi. Non è niente di trascendentale, comunque. Un capotasto tradizionale regolato come si deve fa grossomodo la stessa cosa. Qui, per farla breve, invece di farsi fare dei capotasto custom oppure regolarli in sede singolarmente, usano un tasto XJumbo.\n\nL'idea delle Vigier è dare una chitarra "chiavi in mano" perfetta, e questo lo paghi con una minore possibilità di intervento.\nInsomma, per capirsi, ogni strumento è identico a tutti gli altri per quello che riguarda le misure, le forme.... certo i materiali saranno omogenei ma non identici, ovvio.
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03/feb/2016, 18:27

Ma lo 0 fret non crea attrito rispetto il capotasto in fibra ?
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04/feb/2016, 09:14

Non saprei dire.. la mia aveva il bloccacorde, quindi il problema non si poneva.\nComunque, da quel che so, acciaio su nickel non dovrebbe avere grosso attrito.
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07/feb/2016, 15:22

forse un capotasto tradizionale in teoria trasmette qualche vibrazione in più grazie al maggiore attrito e alla maggiore superficie di contatto....ma parliamo di sfumature talmente minime da renderle quasi impercettibili
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06/ago/2017, 14:25

A distanza di un anno e mezzo noto l'ultimo commento :D

Vero, ma faccio notare che la Vigier ha sia lo zero fret che il capotasto normale.
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