Ciao a tutti, vorrei sapere se è solo una mia impressione ma ho notato improvvisando con varie backing track che si trovano sul tubo che le pentatoniche minori suona neglio, forse sarà una questione di gusto o di orecchio ma con le minori mi pare che la mia chitarra si fonda meglio con il suono della backing track, mentre usanto tonalità maggiori non riesco a trovare feeling con il pezzo. Vorrei precisare che uso ovvimanete le posizioni corrette, voi cosa ne pensate? preferite le tonalità minori o maggiori? esiste una spiegazione o solo questione di gusto musicale?

la pentatonica minore contiene i seguenti gradi:\nI - III minore - IV - V - VII minore (es: DO - Mib - FA - SOL - SIb)\nSono quindi stati rimossi il II e il VI (RE - LA)\n\nQuella maggiore i seguenti:\nI - II - III maggiore - V - VI maggiore (es: DO - RE - MI - SOL - LA)\nSono quindi stati rimossi il IV e il VII (FA - SI, che non a caso costituiscono un tritono=intervallo di tre toni giusti che bene non suona ed è alla base degli accordi diminuiti).\n\nSe consideriamo un classico giro blues, maggiore o minore, questo prevede normalmente 3 accordi: il I, il IV e il V (es: Do - Fa - Sol, ma ad essere precisi: DO7 - FA7 - SOL7)\n\nE già puoi vedere che nella scala maggiore non hai il quarto grado, mentre nella minore sì, e questo contribuisce a renderla di utilizzo più immediato visto che hai tutte le toniche dei tuoi accordi. \nPoi nella maggiore hai il secondo e il sesto, che suonati sul I (accordo di DO con aggiunta della nota RE) e sul V (accordo di SOL con l'aggiunta della nota LA) del giro fanno un accordo di nona che suona un po' strano. Idem dicasi se consideri il LA per l'accordo di DO (hai un intervallo di sesta) o il Re per l'accordo di FA (idem, una sesta, e così via)\n\nNella minore, però, hai soprattutto la III minore e la VII minore. Queste due, suonate su un qualsiasi accordo maggiore della progressione blues, creano un senso di "transizione" che aiutano lo sviluppo del fraseggio, in quanto esci dallo schema diatonico (sono "fuori scala", per usare un linguaggio improprio)\n\nConsidera infine due classiche soluzioni sulla pentatonica minore: il bending IV-V, che passa attraverso la nota blues (ovvero la quarta aumentata), e il bending VIIm-I, che parte da una settima minore, attraverso la settima maggiore per risolvere in tonica.\n\nQueste cose, e molto altro ancora, contribuiscono a rendere la pentatonica minore più "immediata" all'utilizzo, sia nel blues che nel rock. Non ha note che suonano "male" su qualche accordo, al limite creano un forte senso di movimento ed è più facile correggere. Cosa che non puoi fare con la maggiore. Se risolvi sull'accordo finale con un intervallo di sesta fa schifo e basta \n\nQuindi non è che suoni "meglio"... è solo più facile da usare. Si possono fare cose bellissime anche con la pentatonica maggiore: certo è che se stai suonando un blues classico con tutti gli accordi di settima, fare lunghi fraseggi con la maggiore richiede molta più conoscenza di ciò che si sta facendo, mentre con la minore puoi sparare note abbastanza a caso e suona sempre bene.\n\nPer approfondire: prova a farti una tabella con i gradi di tutte le note delle due scale rispetto agli accordi del giro che stai suonando. Questo ti aiuta anche ad arricchire il tuo linguaggio, in quanto sai che "carattere" avrà quella nota a seconda dell'accordo in cui si trova.

Personalmente credo che sia una questione di abitudine all'ascolto, come dice Ian la minore è usata di più quindi risulta più amichevole al nostro orecchio.\nE' lo stesso motivo per cui si fa fatica comprendere il jazz, mentre la musica commerciale risulta più godibile, con i dovuti paragoni naturalmente.

Grazie per la spiegazione Ian, sai indicarmi un libro/manuale dove posso studiare queste cose?

Prova a guardare "Teoria, Armonia e Nozioni di Arrangiamento Jazz" di Susanna Gramaglia.\n\nParte da livello zero e ti porta ad un buon livello. Non farti spaventare dalla parola Jazz... il blues fa parte del jazz e l'approccio non può che essere generale.\nE' un libro teorico, non pensato espressamente per la chitarra, non ci sono esercizi o altro. Costruisce bene, mattone su mattone, l'approccio teorico e armonico.

Speriamo che Hendrix legga!\nRiapparirebbe subito